Interior designer industrial

Stile industrial: vecchio e nuovo si uniscono per creare un mix elegante ed informale

Tra gli stili di arredamento più in voga in questi ultimi tempi, un posto di assoluto rilievo è rappresentato dall’industrial. Sarà la voglia di unire il vintage al moderno, la volontà (legata alla necessità) di ottimizzare al massimo gli spazi, la creatività nell’esprimere belle idee con pochi e minimali interventi: sta di fatto che questo stile, nato verso la metà degli anni 50 a New York per riqualificare alcuni edifici, sta prendendo sempre più piede a diverse latitudini. L’arredamento industrial nasce dalla necessità di utilizzare un unico grande spazio (i cosiddetti open space) per far convogliare cucina, sala e altri ambienti in un colpo solo. Vediamo come fare a rendere piacevole e vivibile allo stesso tempo i vostri spazi attraverso lo stile di arredamento industrial. Il portale https://www.prontopro.it/mi/milano/interior-design raccoglie un vasto elenco di professionisti fra cui potrai attingere per trovare l’interior designer che realizzerà il tuo arredamento industrial.

Le caratteristiche principali di questo stile

L’ arredamento industrial si caratterizza per l’utilizzo di acuni elementi di base che ne danno una chiara connotazione: su tutti spicca il fatto di lasciare tutto a vista (ad esempio mobili, libreria, tavoli ecc.) utilizzando uno stile retrò con tocchi di modernità. L’esempio classico è una libreria costituita da una base metallica (ferro, latta e aluminio sono largamente usati nello stile industrial) e da ripiani in legno massello. Così si crea un curioso contrasto non solo cromatico, ma anche di stili e forme geometriche, che rappresenta l’essenza di questo stile. Altro elemento caratteristico dello stile industrial sono le grandi lamapde a vista, tipiche del periodo newyorkese sopracitato. L’obiettivo è infatti di ricalcare le orme di quei loft americani della metà del 900, che hanno lanciato l’industrial come inconfondibile modello di arredamento universale. Le forme dei materiali sono dure e squadrate, per dare il senso di irregolarità, mentre i materiali utilizzati sono perlopiù grezzi, per dare l’idea di vissuto e familiare. Sedie, tavoli, divanetti e altri complementi d’arredo devono essere rigorosamente vintage: riutilizzare vecchi antichi suppellettili è consigliato per completare l’arredamento e dare il senso di riqualificazione di un ambiente, fatta con gusto e raffinatezza. Quanto ai colori, l’imperativo è quello di utilizzare tonalità morbide ma cupe. Bannati i colori sgargianti, potete fare affidamento su grigio e beige, i due veri capisaldi dello stile industrial, oltre che sul nero e il bianco per le finiture. Per dare un tocco di freschezza si può fare ricorso a qualche pianta (preferibilmente bonsai) da apporre sui tavoli, oltre a foto e quadri d’antan da sistemare sulle pareti. Se fatto col giusto tocco di originalità, oltre a risultare piacevole sul piano estetico questo tipo di arredamento è in grado di mettere davvero tutti a proprio agio.

Lo stile industrial per camere da letto e bagni

Finora abbiamo ipotizzato delle soluzioni per arredare in stile industrial un open space, che comprenda una living room ampia e vivibile e magari una piccola cucina. Questo non vuol dire prò che non si possa utilizzare lo stesso stile per camere da letto e bagni. La stanza da letto rappresenta il luogo del riposo per eccellenza, per cui è sconsigliato “appesantirlo” con troppi elementi d’arredo. E’ qui che la fa da padrone il minimalismo industrial: biancheria e tappeti dai colori tenui (preferibilmente bianco e beige) e letto costruito in ferro battuto e legno per un contrasto cromatico affascinante e un comfort assicurato.

Leggermente diverso il discorso da fare per i bagni. Se la cura dei colori morbidi dev’essere la medesima, ancora più maniacale deve risultare la combinazione e la lavorazione dei materiali in vista. Una vasca da bagno sarebbe ideale per esaltare lo stile industrial, ma anche un piano doccia imponente con mattoncini a vista può essere un’idea allettante.


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