Le tarme sono dei piccoli insetti alati, quasi invisibili ad occhio nudo, che amano vivere in casa. Durante i mesi più caldi le tarme potrebbero entrare nell’armadio e nei cassetti e depositare migliaia di uova. Ci sono le tarme della lana, quelle del cibo e quelle del legno. Le larve della lana e del cotone potrebbero distruggere il tuo guardaroba e magari potresti accorgertene troppo tardi.
Perciò quando c’è il cambio stagione non limitarti a spostare i vestiti da una parte all’altra ma controlla accuratamente l’armadio per verificare che non ci siano tarme della lana, responsabili dei classici buchetti che talvolta si possono riscontrare sugli indumenti. Cerchiamo di conoscere meglio questo fastidioso insetto e come si protegge la lana dalle tarme.
Tarme della lana, cotone e seta
Appartenenti alla famiglia delle Tineidae, le tarme della lana vivono mangiando porzioni di tessuto conservato nei cassetti e nei guardaroba. Non si cibano, come suggerisce il nome, soltanto dei capi in lana ma anche di quelli in cotone e in seta.
Si dividono in tre diversi gruppi: la tinea pellionella o tignola delle pellicce, la tineola bisselliella o tignola dei crini e la trichophaga tapetzella o tignola dei tappeti. Tutte le specie citate si possono vedere ad occhio nudo nella loro forma adulta. Anche quella più piccola, la tignola delle pellicce, ha dimensioni da 0,3 a 0,6 cm.
Ad aggredire abiti e tessuti non sono però gli insetti adulti bensì la larva che schiude dall’uovo. Per questo bisogna provvedere a proteggere la lana non dalle tarme adulte ma dal bruco. Le tarme una volta diventate farfalline non arrecano più danni.
Per conservare la lana a lungo è necessaria una buona prevenzione. Se viene riposta in un ambiente già abitato dalle tarme occorre pulire a fondo tutte le superfici e lavare ad alte temperature tutti i capi. Fondamentale anche deumidificare e arieggiare le stanze ed utilizzare prodotti antitarme per limitare l’infestazione in corso. Ottimo il sistema di conservare sottovuoto i capi in lana accertandosi di sigillare accuratamente l’involucro.
Ciclo di vita delle tarme
La tarma adulta deposita le uova sui vestiti per cui le larve appena nate possono cibarsi in abbondanza. Nutrendosi diventano pupe e poi adulte. Una volta adulte le tarme non mangiano più ma si riproducono soltanto e poi muoiono.
Le tarme della lana amano il buio e non la luce per cui sono a loro agio all’interno di cassettoni e armadi. Se è facile individuare una tarma adulta non è altrettanto semplice vedere le uova. Esse sono molto piccole, di una lunghezza inferiore a 1 mm, per cui per riuscire ad individuarle occorre una buona lente di ingrandimento.
Le tarme rimangono larve per circa 6 settimane ma in particolari condizioni possono rimanere tali anche fino ai due anni. Prima di passare allo stato adulto si creano un bozzolo dove crescono e dove avviene la mutazione. A quel punto sono pronte per l’accoppiamento dando il via ad un nuovo ciclo vitale.
Protegge la lana dalle tarme
La protezione della lana dalle tarme dovrebbe avvenire preventivamente al presentarsi del problema. In questo modo si conserva la lana in posti puliti e privi di tarme. Esistono delle accortezze molto utili ad evitare di ritrovarsi con maglie e capi pieni di forellini, vediamo quali sono le strategie migliori da adottare.
Per prima cosa bisogna tenere aperti cassetti, armadi e luoghi dove si ripongono gli indumenti il più possibile perché le tarme sono nemiche della luce. Poi è necessario arieggiare e togliere l’umidità in eccesso, se è il caso anche con l’ausilio di un deumidificatore. Bisogna pulire a fondo i posti dove si intende sistemare la lana, se possibile passando l’aspirapolvere. E’ necessatio lavare i vestiti infestati e non metterli insieme agli altri.
Spesso si compie un errore madornale pensando di risolvere il problema con un trattamento termico. Le tarme non muoiono con calore o freddo intenso e le temperature eccessive in un senso o nell’altro rovinano i capi in lana. Ricordiamo che le uova riescono a sopravvivere fino a -23° mentre larve e tarme adulte muoiono a temperature inferiori allo zero.
Antitarme per abiti
Per contrastare il problema delle tarme nei capi in lana si possono utilizzare dei prodotti naturali come l’olio essenziale di cedro della Virginia o la canfora.
Poi ci sono le classiche palline o bustine di naftalina da mettere in cassetti o armadi: esse rilasciano un gas che penetra nei tessuti e uccide le tarme. Sono in genere a base di sostanze chimiche come il diclorobenzene o di naftalene. In commercio troviamo anche antitarme sotto forma di spray che contengono permetrina o piretrinoidi, sostanze abbastanza tossiche per la salute.
E’ consigliabile, dopo aver trattato i tessuto con i prodotti antitarme, provvedere al loro lavaggio prima dell’uso, per evitare che possano nuocere a contatto con la pelle. Non dimentichiamo che la naftalina è ritenuta una sostanza cancerogena dal Ministero della Salute. Inoltre è definita altamente tossica anche per gli organismi acquatici.
Proprio per le numerose controindicazioni e gli effetti che questi prodotti chimici possono scatenare è forse meglio ricorrere a rimedi naturali. Un ottimo sistema per proteggere la lana dalle tarme è l’utilizzo della lavanda. Un poutpourri di fiori essiccati disposto in cassetti e armadi sarà un micidiale repellente contro le tarme. Si può anche ricorrere alla lotta biologica attraverso l’uso di parassitoidi chiamati trichogramma evanescens. Essi servono a deporre le uova nelle tarme adulte e alla schiusa uccidono le tarme.