L’idea del parquet in cucina piace quasi a tutti perché dal punto di vista estetico è molto piacevole da vedere, magari come prolungamento naturale del rivestimento della zona living.
Però molte persone abbandonano questa idea perché convinte che il parquet non sia adatto per essere posato anche in cucina. Il pavimento in legno effettivamente è più delicato di altri rivestimenti ma basta scegliere legni di qualità che siano resistenti più di altri ad eventuali danni e all’usura.
In questo articolo vediamo quali sono i legni migliori da posare in cucina, imparando a conoscerne le caratteristiche come spessore, colore e finiture.
Parquet in cucina
Per poter avere il parquet in cucina bisogna puntare su un legno che abbia determinate caratteristiche, come quella di non deformarsi con l’umidità e l’acqua e di essere particolarmente stabile.
Le principali caratteristiche da seguire nella scelta di un parquet da posare in cucina sono il tipo di essenza, lo spessore del legno, la posa, le finiture e il colore. Prima di vederle nello specifico ricordiamo che i punti della cucina più a rischio sono quelli davanti al piano cottura, al lavello e la zona con il tavolo.
Chi preferisce può anche pensare alla posa in queste zone di un rivestimento diverso, con le piastrelle, che abbinate al legno possono ricreare un bell’effetto, armonico e utile.
Migliori essenze per il parquet in cucina
Le essenze migliori per il pavimento della cucina in legno sono il doussiè, il teak, il wengè, l’iroko, il rovere. Sono tutti legni molto resistenti all’umidità e alle abrasioni grazie alla loro durezza. Negli ultimi tempi è salito alla ribalta anche il bamboo, un legno dalle diverse tonalità ancora più duro e resistente di tutti gli altri.
Un rivestimento in legno deve possedere queste caratteristiche ed essere anche impermeabile, in modo che se viene a contatto con l’acqua non si rovina. Quando ciò succede l’importante è provvedere subito ad asciugare la superficie bagnata.
Naturalmente il consiglio sulla scelta della migliore essenza per la cucina può essere richiesto al rivenditore che saprà spiegare nel dettaglio le differenze, così sarai certo di trovare il materiale giusto. Uno dei produttori di parquet leaders in Europa è Bauwerk che ha fatto di questa attività una vera missione improntata sull’equilibro fra ambiente abitativo e ispirazioni positive dovute alla naturalezza di questo materiale.
C’è poi un’altra differenza importante che riguarda il parquet: legno massello o multistrato. Nonostante non ci siano pareri del tutto uniformi, molti ritengono il multistrato più resistente e stabile e meno soggetto a deformarsi.
Spessore del legno
Fondamentale scegliere un legno con uno spessore adeguato, visto che l’ambiente cucina è quello in cui si vive di più e il pavimento è maggiormente sottoposto all’usura. L’altezza ideale è quella che va dai 3,5 ai 4 mm. Lo spessore maggiore rispetto a quello del parquet di altre stanze permette in caso di graffiature e danni di levigare il pavimento riportandolo alla sua naturale bellezza.
Vivamente sconsigliata la posa di un laminato in legno in cucina perché si rivelerà troppo sottile. Sono parquet composti da una pellicola in legno leggera che tende a rovinarsi in fretta, in particolare se posati in una zona ad elevato calpestio come la cucina.
Colore del parquet
Per individuare il colore del parquet con cui arredare la cucina è meglio puntare su tonalità scure e non farsi incantare dai colori chiari. Un rivestimento dai toni neutri e troppo chiari lascerà a vista ogni piccola macchia ed ogni graffio. Il parquet vi farà pentire presto della scelta, anche se magari dal punto estetico si rivelava la migliore.
Posa del parquet
La tecnica di posa consigliata per il parquet in cucina è quella incollata, perfetta per garantire stabilità al pavimento e perché non si deforma. Solitamente si utilizza la colla bicomponente.
Meno performanti le altre tecniche. Quella inchiodata si rivela poco funzionale mentre quella flottante è decisamente da evitare perché rende il fondo poco stabile e richiede interventi invasivi in caso di infiltrazioni di acqua.
Finitura del parquet
La finitura del parquet può essere eseguita con la verniciatura o con il trattamento ad olio. La verniciatura è quella migliore perché crea uno strato di protezione contro i liquidi che non vengono assorbiti. Anche la finitura ad olio è molto utile, in particolare per eliminare tracce di graffi e segni che scompariranno dopo il trattamento.
Conclusioni
Se amiamo particolarmente il legno e lo vogliamo in tutta la casa oggi è possibile, basta seguire alcuni accorgimenti. Un parquet in legno in cucina necessita di una certa cura per cui la manutenzione dovrà essere quotidiana. Per pulirlo occorrono un panno umido e un detergente neutro che non provochi danni. Se possibile bisogna evitare che in cucina si formi umidità per cui è necessario arieggiare spesso la stanza.