E’ arrivato il momento di dare una sistemata alle pareti di casa: ma, tra premiscelato e tradizionale, quale intonaco sarà meglio scegliere?
L’utente comune, non si sa bene per quale innata diffidenza nei riguardi del premiscelato, opta spesso per un prodotto tradizionale. La realtà però è che sia in un caso che nell’altro dall’impiego di questi articoli si possono ottenere vantaggi o svantaggi.
In sostanza quindi sarebbe utile scegliere un prodotto adatto alle proprie esigenze, cosa che impareremo a fare nel corso di questa breve guida.
Intonaco tradizionale
L’intonaco tradizionale è un prodotto che viene normalmente ottenuto nei cantieri semplicemente mischiando alcuni elementi tutto sommato naturali (si usano in genere la sabbia o la ghiaia a cui si uniscono poi l’acqua, il cemento e la calce idrata).
L’intonaco tradizionale, soprattutto se l’impasto è stato ottenuto mediante una lavorazione corretta e rispettando i tempi di preparazione consueti, si caratterizza per le sue innegabili proprietà traspiranti.
Certo, c’è da dire che prepararlo costa un bel po’ di fatica e che spesso gli addetti ai lavori devono trasportare il prodotto qui e là per il cantiere e sapere come spalmarlo sul muro avvalendosi soltanto di un semplice frattazzo (sembra facile, ma vi posso garantire che non lo è), ma in fin dei conti ne vale comunque la pena.
In ultimo è bene sottolineare che il costo della posa in opera di questo materiale è sempre superiore rispetto alla spesa prevista per l’uso di un premiscelato.
Intonaco premiscelato
L’intonaco premiscelato, cominciamo subito dall’aspetto che forse interessa di più chi legge, ha un costo quindi inferiore rispetto all’alternativa tradizionale.
Il prodotto in questione viene lavorato in fabbrica, è quindi sempre pronto all’uso, ha granulometria omogenea in quanto non soggetto ai limiti che una preparazione in cantiere impone e deve obbedire ad un ricco ventaglio di normative fissate dalle leggi che regolano il settore dell’edilizia.
Questo prodotto ha poi una buona velocità di applicazione, pratica che tra l’altro può essere effettuata avvalendosi di movimenti meccanici e di marchingegni a spruzzo. Capite insomma che i tempi di realizzazione di una stanza o di un intero immobile diventano quindi notevolmente inferiori rispetto ad una lavorazione che preveda non solo la fabbricazione in loco dell’intonaco, ma persino l’impiego, non certo veloce, del frattazzo.
Il premiscelato tra l’altro può appartenere a diverse categorie: esso può essere infatti termoisolante, ignifugo, deumidificante o fonoassorbente. Rispetto a quanto accadeva in passato poi, questo prodotto, soprattutto grazie all’avvento della bioedilizia, è presente sul mercato anche nella sua versione traspirante. Tutto rose e fiori quindi? Purtroppo no.
L’articolo presenta alcuni difetti di posa in opera ed in particolare vi potreste trovare a fare i conti con un indesiderato scivolamento durante la lavorazione, oppure con un prodotto che, una volta indurito, si spacca o mal resiste alle sollecitazioni meccaniche. Tali inconvenienti però sono l’ovvia conseguenza della scelta di prodotti non proprio di qualità e di una cattiva manualità.
In particolare quindi tra gli accorgimenti da adottare in fase di applicazione ricordiamo di non utilizzare questo intonaco in zone esposte ad un’eccessiva azione del sole e del vento (in questo caso subito dopo l’impiego dell’intonaco è necessario proteggere le superfici fino alla completa asciugatura) e di creare strati dallo spessore inferiore ai 2cm.