Controsoffitto in cartongesso

Controsoffitto in cartongesso fai da te: come realizzarne uno

Il cartongesso è un materiale composto da cartone e gesso. E’ impiegato in edilizia per creare pareti, controsoffitti, rivestimenti ed è molto versatile. La realizzazione di controsoffitti in cartongesso è molto diffusa. Questo perché rappresenta una soluzione pratica ed economica e soprattutto perché il materiale consente di soddisfare esigenze diverse.

La controsoffittatura in cartongesso permette di nascondere al suo interno impianti elettrici, di riscaldamento, di condizionamento. Si possono creare più livelli e dare all’ambiente un gioco di contrasti, grazie alla varietà delle forme possibili. Dal punto di vista estetico il cartongesso offre infatti moltissimo: si può dar vita ad una controsoffittatura luminosa, che nasconde punti luce, e colorata, con forme sinuose di forte impatto.

I professionisti del settore sanno creare controsoffitti di design. E’ possibile alzare gli occhi in sù per vedere vere e proprie opere di pregio, create con giochi di luci e ombre e con motivi geometrici.

Allestimenti estetici di questo tipo sono indicati per il living o per la zona notte. Particolari controsoffittature vengono realizzate anche in locali pubblici dove predominano gli elementi luminosi. Diffuso l’uso di lampade a fluorescenza che funzionano a luce riflessa ma anche semplici punti luce nascosti che regalano effetti ottici unici.

I controsoffitti in cartongesso non sono ideali soltanto in edifici moderni ma vengono impiegati anche nella ristrutturazione di palazzi storici. Qui si utilizzano ad esempio per ricreare decorazioni e cornici dal sapore antico.

Tipologie di cartongesso

Il cartongesso non è tutto uguale ed oltre a quello standard, costituito da singoli pannelli, se ne possono trovare diverse tipologie a seconda delle specifiche esigenze. Il cartongesso termicamente isolante permette l’inserimento nell’intercapedine dell’isolante se c’è lo spazio. In caso contrario esistono lastre di gesso trattato che resistono al vapore e sono isolanti.

Per risolvere i problemi di isolamento acustico vengono inseriti nell’intercapedine strati morbidi e rigidi alternati di lana minerale. Questo permette di ammortizzare i rumori. Nei locali dove c’è una maggiore umidità come i bagni, e le pareti risentono dell’umidità, vengono utilizzate come rivestimento delle lastre cementizie.

Infine nei locali industriali e commerciali il rischio di esposizione a possibili incendi è elevato. Per cui si ricorre al soffitto rei che consiste nell’applicazione di lastre speciali che hanno una maggiore resistenza al fuoco.

Come si realizza il soffitto in cartongesso

Per realizzare un controsoffitto in cartongesso bisogna necessariamente seguire alcune fasi. La prima è quella di preparare la planimetria della stanza in modo da capire la ripartizione dei pannelli da utilizzare.

Si prosegue poi a tracciare le altezze dei montanti, meglio utilizzando una livella laser che è molto precisa. Si segnano i punti esatti dove verranno montati i profili. La prima cosa da predisporre è l’orditura metallica che serve a sorreggere il cartongesso. I profili vengono fissati con delle viti, se anche i muri sono in cartongesso, oppure con i tasselli se le pareti sono in muratura. La distanza massima consigliata non deve superare i 50 cm.

Si prosegue poi con il segnare la posizione dei pendini ai quali andranno attaccati i ganci con molla. Questi si regolano solo dopo che è stato sistemato il profilo montante. La struttura primaria viene appoggiata sui pendini a molla.

La struttura secondaria invece va posata sulle pareti perimetrali nello stesso modo della precedente. Si unisce poi all’orditura primaria con dei ganci ortogonali. I profili montanti se necessario possono essere prolungati attraverso un giunto lineare. Ne esistono di tipi diversi a seconda del tipo di pannello che si utilizza. I più comuni sono i profili strutturali a T con montaggio a sormonto, molto resistenti in trazione e anche in caso di terremoto. Vengono usati anche profili a C, per vallette a F, profili distanziatori e profili metallici perimetrali a L.

La fase seguente è quella del tamponamento. Consiste nell’avvitare, con viti fosfate, le diverse tipologie di pannelli elencati in precedenza. Per fissare i pannelli l’interasse delle viti deve essere uguale a 15 cm. Il suggerimento è quello di porre le lastre a giunti sfalsati. Meglio cominciare con una intera e proseguire con una ridotta. Tagliare un pannello in cartongesso è molto semplice. E’ sufficiente appoggiare la lastra per terra e segnare la linea da tagliare incidendola con il cutter. Un colpo deciso basterà per poi tagliare la lastra dalla parte opposta.

L’ultimo step per realizzare il controsoffitto in cartongesso è la stuccatura. Si applica sui giunti e sugli angoli il nastro o la garza di rete in fibra di vetro trattato con un prodotto alcalino. Poi si esegue la rasatura a gesso.

Consigli

Se il controsoffitto appoggia su muri o su una parete in legno è indicata l’applicazione di un nastro separatore per evitare che dopo la stuccatura gli angoli si spacchino. Se ci sono spigoli è meglio ricoprirli con dei paraspigoli che non saranno visibili una volta eseguita la stuccatura. Prima di tinteggiare del colore preferito il cartongesso è opportuno passare sulle lastre un prodotto fissativo.


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